Come cambia il consumo dell’acqua con la pandemia



Molte cose sono cambiate dal momento in cui, la scorsa primavera, l’emergenza sanitaria è entrata di prepotenza nelle nostre vite. La pandemia non soltanto ha limitato gli spostamenti e il modo in cui ci relazioniamo con gli altri. Ha anche modificato le nostre abitudini di acquisto in maniera più che impattante. Essendo mutato il nostro approccio allo shopping, quando andiamo al supermercato ci comportiamo in modo differente. Nell’ambito degli acquisti ordinari ad esempio, mentre in precedenza si cercava spesso di ‘fare scorta’ di generi di prima necessità, adesso, si tende a compare sempre meno acqua minerale in bottiglia a beneficio di quella erogata in ambito domestico.

Nella grande distribuzione calano le vendite di acqua imbottigliata

A dimostrare questo calo c’è uno studio condotto da un’importante catena di supermercati, che si è focalizzato proprio sulle nuove abitudini di acquisto nel contesto della grande distribuzione. Ha riguardato nello specifico il range di tempo che va da giugno ad agosto di quest’anno. L’analisi ha messo in evidenza l’importante flessione delle vendite di acqua in bottiglia. Siamo intorno al -3,5% per quanto riguarda l’acqua frizzante, mentre per la naturale il calo delle vendite è addirittura oltre il -14%. Questa tendenza probabilmente è destinata ad accentuarsi nelle settimane che verranno, soprattutto perché – a causa della pandemia che è ancora in corso – sono attese nuove di chiusure di locali che potrebbero far scendere le vendite ancora di più.

cambio-consumo-acqua-minerale

Erogatori d’acqua domestici: una soluzione sempre più apprezzata dalle famiglie

Il calo delle vendite di acqua in bottiglia ha favorito la diffusione ancor più capillare degli erogatori d’acqua domestici, mettendone in evidenza i molti pregi. Come dimostrato in precedenza dalle analisi effettuate sulla potabilità dell’acqua della rete idrica, è importante sottolineare che questa non è affatto compromessa con la diffusione del virus Covid-19. Inoltre, il cambio di abitudini ha riguardato da vicino i nostri spostamenti, i quali sono stati limitati in maniera importante. Ecco che approvvigionarsi d’acqua direttamente dal rubinetto di casa è diventata una soluzione sempre più apprezzata dalle famiglie italiane. L’erogatore garantisce che l’acqua sia sempre pronta all’uso, di qualità e – soprattutto – a chilometro zero. L’essenziale sarà dotarsi di erogatori all’avanguardia e progettati con tecnologia italiana, provvisti di sistema ‘chip card’ per l’autodiagnosi con l’acqua potabile e il controllo vita del filtro. L’impegno di spesa, tra l’altro, potrà essere sempre ammortizzato evitando così di impattare sulle finanze della famiglia. È possibile infatti anche ricorrere a formule d’acquisto con rate mensili, senza obblighi di manutenzione. Ad ogni modo, quest’ultima è sempre consigliata poiché essenziale per assicurare alte performance al proprio apparecchio.

Una buona abitudine che strizza l’occhio al rispetto ambientale

La buona abitudine di ricorrere all’erogatore domestico anziché all’acquisto di acqua in bottiglia strizza pure l’occhio al rispetto ambientale e, dunque, si configura come vera e propria pratica ‘green’. Il depuratore è, infatti, del tutto plastic free. La coscienza civica dei consumatori italiani, i quali si trovano in cima alla classifica mondiale del consumo di acqua minerale in bottiglia, viene dunque stimolata sull’importanza di invertire la tendenza e abbandonare la plastica così dannosa per l’ambiente e il futuro del pianeta. E’ evidente come il fatto stesso di non vedere più i carrelli carichi di casse d’acqua in fila al supermercato rappresenti un segnale importante in questo senso.