La plastica e le sue colpe nel cambiamento climatico



Consapevolezza e cambiamento per salvare il pianeta

Giornata mondiale del clima. In queste ore, abbiamo sicuramente sentito parlare dell’iniziativa di Greta Thunberg che ha trascinato molte persone verso una protesta globale incentrata sulla tutela dell’ambiente. Attraverso la sua iniziativa, la ragazzina svedese, in grado di rimproverare i leader mondiali per la loro irresponsabilità nei confronti del pianeta, è riuscita a far aprire gli occhi a tutti i cittadini del mondo, coinvolgendo in questa battaglia molti giovani che vedono sempre più incerto il loro futuro in un pianeta sano e sostenibile.

Uno sciopero mondiale per il futuro dell’intero pianeta

Sono centinaia di migliaia gli studenti e le persone che hanno deciso di manifestare insieme in una giornata molto importante per il nostro futuro. Giovani ed adulti scesi in piazza per chiedere ai propri governi un’azione concreta contro il riscaldamento globale. Almeno 100 sono i Paesi che hanno preso parte a questo sciopero, organizzando eventi e cortei per sensibilizzare la popolazione sui cambiamenti del clima. Questo mutamento ha un unico responsabile: l’uomo e il suo attuale stile di vita.

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L’impatto dell’uomo sulla crisi ambientale

Fenomeni atmosferici mai visti prima e sempre più potenti. Il surriscaldamento del pianeta fa si che questi eventi estremi siano sempre più frequenti, anche laddove non si erano mai verificati. Il cambiamento climatico si manifesta sotto forma di fenomeni atmosferici estremi, sempre più forti a causa dell’energia presente nell’atmosfera. Circa 150 anni fa la temperatura media del nostro pianeta ha cominciato a salire. Non a caso, l’ascesa della temperatura coincide con la rivoluzione industriale del 1870. Infatti sono proprio i combustibili fossili usati come fonte di energia che hanno provocato il surriscaldamento globale della Terra. Nell’ultimo secolo, per avere fabbriche più efficienti, raccolti abbondanti, trasporti veloci, energie immense e a basso costo, sono stati bruciate enormi quantità di combustibili fossili rilasciando gas effetto serra trasformando il pianeta in un’enorme pentola a pressione.

Abitudini che devono essere cambiate

Non solo i governi e le istituzioni hanno il dovere di agire in questo senso. Anche l’azione di ognuno di noi può fare la differenza, trovando quell’equilibrio che garantirebbe un futuro al nostro pianeta. Basterebbe usare più trasporti pubblici o ecologici, sfruttare energie rinnovabili e riscaldamenti non eccessivi negli ambienti domestici e di lavoro, diminuire il più possibile l’utilizzo della plastica. Un recente studio dell’Università delle Hawaii ha analizzato lo smaltimento di alcuni rifiuti scoprendo un’emissione considerevole di metano ed etilene. Questi sono composti che, una volta immessi nell’atmosfera, contribuiscono all’innalzamento delle temperatura del pianeta. AQItaly ha da tempo affrontato il problema della diffusione e dello smaltimento della plastica a livello mondiale, proponendo una soluzione che garantirebbe un minor uso quotidiano della plastica.

Negli ultimi anni, in molti hanno cercato di avvisarci ma non è mai stato dato il giusto peso a questi segnali di allarme. Adesso qualsiasi cosa facciamo, non saremo mai più in grado di ripulire l’ambiente e riportarlo ad uno stato accettabile. Tutto quello che possiamo fare è limitare i danni! Questo ovviamente implica dei costi, ma basterebbe paragonarli ai costi che stiamo sostenendo per riparare i danni provocati dal surriscaldamento per capire che sarebbe uno sforzo assolutamente sopportabile, a maggior ragione se migliorasse la nostra vita futura e quella dei nostri figli.

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