Microplastiche nell’acqua minerale imbottigliata



Cosa comporta bere acqua minerale in bottiglia

Già qualche mese fa, avevamo affrontato l’argomento su cosa significa bere acqua in bottiglia, evidenziando alcune differenze tra bere l’acqua minerale disponibile in negozi e supermercati, oppure bere l’acqua del rubinetto di casa con l’installazione di un erogatore certificato.
Adesso, anche SkyTG24 si è occupato dell’argomento, mettendo in luce importanti aspetti che potrebbero influire negativamente sulla nostra salute. Infatti, secondo una ricerca di Orb Media, quasi la totalità delle acque minerali vendute in bottiglia conterrebbe microplastiche.

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I risultati relativi ai campioni analizzati di acqua imbottigliata, sarebbero peggiori di quelli riscontrati in precedenza dall’analisi svolta su quella del rubinetto. La ricerca è stata effettuata testando oltre 250 campioni di acqua in bottiglia dei migliori 11 brand mondiali, acquistata in 9 diversi Paesi e in 19 diverse località.

Cosa sono esattamente le microplastiche

Come anticipato, il 90% dei campioni analizzati ha mostrato la presenza di queste particelle nell’acqua, mentre solo 17 bottiglie esaminate sono risultate prive di microplastiche (leggi l’articolo completo di SkyTG24).
Soprattutto, la contaminazione evedenziata dalla ricerca comprende:

  • polipropilene
  • nylon
  • polietilene tereftalato (PET)

Sulla base delle attuali conoscenze, come sottolinea l’organizzazione noprofit di Washington, c’è poca preoccupazione sulla salute delle persone, perchè si sostiene che il corpo umano sia ormai abituato a trattare con particelle non digeribili. A prescindere di quanto giusta sia questa premessa, il 10% della plastica che possiamo trovare in alimenti e bevande (come quelli evidenziati dalla ricerca), potrebbe penetrare nel sistema linfatico dell’intestino o passare mediante il sangue ai reni o al fegato: questo avrebbe effetti negativi sulla nostra salute.

Lo studio in oggetto è nato dall’esigenza di interrogarsi su quale acqua sia meglio bere. I risultati emersi spingono sempre di più verso una qualità migliore dell’acqua del rubinetto purchè supportata da un dispositivo di purificazione certificato. Infatti, anche se l’acqua del rubinetto ha riscontrato valori migliori rispetto a quella imbottigliata, questa può contenere quei frammenti più piccoli di 0,15 millimetri che il nostro organismo non tollera. Per questo, oltre ai continui controlli che vengono effettuati negli acquedotti, occorre disporre di un erogatore di acqua con filtraggio sicuro e certificato, che può essere a microfiltrazione o ad osmosi inversa.